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Nel giugno 1846 il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti (1792-1878) fu eletto al soglio pontificio col nome di Pio IX. Le diffuse esigenze di conciliazione tra cattolicesimo e modernità, oltre alle speranze suscitate dal best seller di Vincenzo Gioberti Del primato morale e civile degli Italiani (1843), che assegnava la guida del movimento nazional-patriottico italiano al Papato, fecero sì che l’amnistia concessa dal nuovo pontefice per i reati politici e le riforme istituzionali da lui promosse nello Stato della Chiesa fossero salutati come prove del cambiamento tanto atteso. Complice l’ambivalenza del pontefice stesso, per quasi due anni – fino alla franca sconfessione, da parte di Pio IX, della guerra degli stati italiani federati contro un’altra potenza cattolica, l’Impero d’Austria (29 aprile 1848) – i patrioti di tutta la Penisola costruirono l’immagine di un papa liberale e nazionale, ora con sincera fiducia e aspettativa, ora sfruttando spregiudicatamente la sacralità della sua figura ai fini di una più larga legittimazione della propaganda nazional-patriottica. È così che il nome e il volto di Pio IX divennero una delle icone politiche di gran lunga più familiari, e mobilitanti, nei circuiti comunicativi in cui prese forma la rivoluzione italiana. Accanto ai supporti più tradizionali, occasionali o elitari – busti, apparati effimeri per feste civili e religiose, medaglie, incisioni –, si assisté al fenomeno, fin lì inedito, della democratizzazione dei ritratti di un pontefice divenuto icona politica attraverso i media più moderni e pervasivi del mercato dell’immagine – stampe economiche, litografie, giornali illustrati (anche satirici) – e alla loro riproduzione su una sorprendente varietà di prodotti di consumo – accessori e capi di vestiario (fazzoletti, sciarpe, coccarde, panciotti, bottoni, spille, gioielli), arredi domestici e oggetti d’uso quotidiano (soprammobili, bottiglie, tabacchiere) – di cui sempre più attivisti e militanti desideravano circondarsi.

Translation

In June 1846 Cardinal Giovanni Maria Mastai Ferretti (1792-1878) was elected to the papal throne with the name of Pius IX. The widespread need to reconcile Catholicism and modernity, and the hopes raised by Vincenzo Gioberti's bestseller (1843) that argued for the civil and moral primacy of Italian identity and identified the papacy with the leadership of the Italian national patriotic movement meant that the amnesty granted by the new pontiff for political crimes and the institutional reforms he promoted in the Papal States were hailed as proof of the long-awaited change. For almost two years - up until Pius IX's frank disavowal of a war of the federated Italian states against another Catholic power, the Empire of Austria (29 April 1848) - the pope’s ambivalence encouraged patriots from the whole peninsula to construct an image of a liberal and national pope. They both emphasised their sincere trust in and expectations of him and unscrupulously exploited the sacredness of his figure for the purpose of a wider legitimisation of the national-patriotic propaganda. Thus the name and face of Pius IX became one of the most familiar, and mobilising, political icons in the communication circuits in which the Italian revolution of 1848 took shape. Alongside the more traditional, occasional, or elite memoralisation in busts, ephemeral objects for civil and religious celebrations, medals, engravings, there was a democratisation of portraits of a pontiff who became a political icon through the most modern media - cheap prints, lithographs, illustrated (even satirical) newspapers. These images were also reproduced on a surprising variety of consumer products - accessories and clothing (handkerchiefs, scarves, cockades, waistcoats, buttons, pins) jewels), home furnishings and everyday objects (knick-knacks, bottles, snuff boxes) - with which more and more activists and militants sought to surround themselves.