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Transcription

La processione del carro di Mamone Capria fu una delle manifestazioni politiche più scenografiche della rivoluzione napoletana del 1848. A Napoli, nella notte a cavallo fra il 25 e il 26 febbraio, su iniziativa del professore di chimica Domenico Mamone Capria, 200 studenti marciarono in fila per due al seguito di un mausoleo funebre trainato da sei buoi bianchi, sulle cui quattro facce erano rappresentati i busti dei martiri della repubblica napoletana del 1799 e della rivoluzione napoletana del 1820. Gli studenti vennero preceduti da una compagnia di guardie civiche e seguiti da una folla di curiosi. La processione fu densa di significati politici. In primo luogo, attraverso l’esibizione delle immagini degli eroi rivoluzionari delle precedenti rivoluzioni, il carro non puntò soltanto a mantenere viva (costruire) la memoria dei cittadini, ma rivolse un’accusa implicita ai governi napoletani e soprattutto alla monarchia borbonica che aveva represso nel sangue le precedenti rivoluzioni esiliando, imprigionando e giustiziando i martiri. Alcuni di essi erano appunto rappresentati sul carro. In secondo luogo, gli studenti strinsero fra le loro mani dei ceri attorniati da fettucce tricolori, simbolo di partecipazione al sentimento nazionale italiano e di sostegno ideale alla causa dell’indipendenza del Lombardo Veneto dalla dominazione asburgica. In terzo luogo, la processione fu una manifestazione politica perché percorse luoghi significativi della politicizzazione quarantottesca: essa partì dal Largo del Mercatello, sede della guardia nazionale (simbolo del controllo dell’ordine pubblico nel rispetto dei diritti individuali) e percorse via Toledo, strada principale della sociabilità liberale.

Translation

Mamone Capria’s procession for the martyrs of the Neapolitan Revolution was one of the most spectacular displays of popular politics of the Neapolitan Revolution of 1848. On the night of the 25 February, 200 students marched through the streets of Naples in lines of two, led by the chemistry professor Domenico Mamone Capria (1807-1888). They followed a mausoleum, driven by six white oxen and adorned with the busts of the martyrs of the Neapolitan Republic of 1799 and the Revolution of 1820. The students were escorted by a company of civil guards and followed by a crowd of curious bystanders. The procession was replete with political symbolism. Firstly, the public exhibition of the busts of fallen citizens did not only keep their memories alive, but made a veiled accusation towards the government, the House of Bourbon, and their violent repression. The busts represented those martyrs as exiled, imprisoned, and executed by the Bourbons in previous revolutions, invoking a form of collective remembrance. Secondly, the students gripped candles wrapped in tricolore ribbons. This imagery of patriotism, with the flag as their guiding light, conveyed an allegiance to a national sentiment and support for the independence of Lombardy-Venetia. Finally, the procession was overtly political as it followed a route along significant sites of dissent. Meeting in Largo del Mercatello, they began at the headquarters of the national guard. From this seat of public control that enforced order while respecting individual rights, the protest continued along via Toledo, through the heart of what is now the Spanish Quarter and down the main road of liberal sociability.